Il 2020 è stato un anno estremamente complicato non solo dal punto di vista socio-sanitario ma anche e soprattutto economico con le tante problematiche create dalla diffusione del contagio di coronavirus. Ci sono stati forti difficoltà per quanto riguarda il tessuto produttivo italiano che si è dovuto fermare per rispettare l’esigenza di predisporre il distanziamento sociale che era, e continua ad essere, la migliore arma per non consentire al covid-19 di diffondersi a proprio piacimento nella popolazione. Le stime del PIL sono state riviste più volte al ribasso per questo 2020 appena concluso anche in virtù della seconda tragica ondata di contagi, che ha imposto, praticamente in tutto il mondo seppur in varie forme, il lockdown.
In Italia si è cercato di mitigare le difficoltà e le chiusure con sistemi particolari con una divisione delle regioni a fasce in virtù dell’ indice di contagio e di altri parametri socio – sanitari. Questo 2021 invece si è aperto con tante speranze di poter riprendere il vecchio stile di vita anche grazie alla partenza di una epocale campagna di vaccinazione che purtroppo sta attraversando una fase di stallo per via delle problematiche logistiche che stanno incontrando le principali aziende che hanno prodotto il vaccino. In questo contesto al momento ancora complicato, quali sono gli scenari per il settore terziario nel 2021? Cosa devono fare le aziende del settore e soprattutto quali sono le sfide assolutamente da vincere. Per il settore terziario innanzitutto c’è da fare i conti con nuovi strumenti che dovranno permettere alle imprese di attrarre un maggior numero di clienti con modalità anche di pagamento molto differenti. Mettendo da parte il discorso legato alle difficoltà imposte dal Covid, il settore terziario deve comunque interagire in un contesto in costante evoluzione nel quale i manager delle varie aziende devono cercare il giusto punto di equilibrio per offrire soluzioni innovative per soddisfare le esigenze dei clienti senza eccedere troppo in fatto di rischi per le stesse aziende. Un problema che da diversi anni attanaglia il settore terziario e che probabilmente in questo 2021 deve rappresentare la principale sfida è quello della formazione continuativa per colmare quello che in gergo tecnico viene definitivo come skill gap.
In pratica, nelle aziende che operano nel settore terziario c’è una mancanza di competenze per cui bisogna creare dei percorsi formativi costanti nel tempo per consentire ai propri dipendenti di essere aggiornati sulle ultime innovazioni. Le aziende devono essere in grado di affrontare tutte le fluttuazioni dei mercati acquisendo maggior flessibilità e capacità di adattamento. Questo può essere ottenuto avendo già in organico personale competente che magari ha acquisito nozioni che gli permettono di occuparsi altre mansioni. In questo modo l’azienda potrà differenziare i propri prodotti e servizi senza dover nuovamente investire su nuove figure professionali da reperire nel mercato. C’è l’esigenza anche di innalzare le prospettive di occupabilità e di reddito che non possono non essere legate alle competenze. Il problema delle competenze è piuttosto attuale in tutte le imprese italiane anche perché i manager spesso si trovano di fronte a difficoltà oggettive nel reperire un degno sostituto di una figura professionale che ha deciso di intraprendere un altro percorso. Lo stesso vale per le aziende che hanno deciso di investire nella ricerca e vogliono aumentare la qualità con un collaboratore in possesso di una specializzazione ancora più elevata ma il mercato non ne mette a disposizione.
C’è anche da tenere in considerazione gli effetti della globalizzazione che da un lato permette alle aziende di poter disporre di un mercato ancora più ampio rispetto al passato senza vincoli legati a tariffe e costi aggiuntivi, ma che dall’altro lato impone una concorrenza ancora più spietata. È indubbio che la rivoluzione digitale permetterà al settore terziario di aumentare i propri introiti ma allo stesso tempo richiede maggior consapevolezza rispetto all’esigenza di offrire qualità attraverso una formazione costante nel tempo oppure con delle collaborazioni e funzionali. Questa corsa alla digitalizzazione la si può notare anche sotto forma di modalità di pagamenti, con i cittadini italiani che iniziano a preferire la moneta elettronica rispetto all’uso dei contanti. Questo significa che in questo 2021 le aziende che operano nel settore terziario, si trovano a dover fare i conti con uno scenario molto cambiato rispetto a soli pochi anni fa. Ad esempio crescono i servizi on demand, ci sono nuovi settori che propongono servizi e prodotti sempre più appetibili agli occhi dei clienti, le richieste si diversificano a distanza di pochi mesi ed il mercato è sempre più competitivo. La nuova sfida per il settore terziario in questo 2021 e per i prossimi anni, è quella di mantenere alto livello di qualità e di offrire prodotti che siano capaci di soddisfare specifiche esigenze da parte dei clienti . Insomma bisogna mantenere alta la qualità ed offrire sempre più soluzioni specifiche utilizzando processi produttivi di qualità come nel caso della termoformatura messa a disposizione da Ve.Lia, azienda leader nel settore con sede a Rozzano in provincia di Milano.
La termoformatura è un servizio che viene messo a disposizione per tutte quelle aziende che operano nel settore terziario e che necessitano di un supporto professionale per realizzare interni per astucci, scatole, valigie, vassoi, confezioni in cartone e di qualsiasi altro genere di packaging. La termoformatura può essere effettuata con diverse tecniche e per diversi utilizzi partendo dalla termoformatura da rotoli fino ad arrivare a termoformatura a fogli. Con questo genere di servizio che viene realizzato con il supporto di strumentazione all’avanguardia, è possibile soddisfare le esigenze di aziende che operano in tanti ambiti del settore terziario come ad esempio la produzione e la vendita di gadget ed articoli promozionali, di prodotti alimentari, di articoli tecnici oppure per prodotti del settore medicale e dentale (odontoiatria). Questo processo estremamente tecnico, permette massima flessibilità e possibilità di personalizzare la realizzazione secondo specifiche esigenze. Inoltre la termoformatura può essere eseguita per vari materiali con specifiche differenti in virtù dell’utilizzo che se ne vuole fare. Questo significa che è possibile produrre stampi anche di materiali differenti dalla plastica come ad esempio l’mdf, l’ottone e l’alluminio.